domenica 20 aprile 2008

Ricomincia il tragicomico show


Ciò che arriva nelle nostre case, veicolato dal nostro pessimo sistema televisivo, è una finta realtà presentata da giornalisti "zerbini" e incapaci di fare il loro mestiere. L'importante è chi la spara più grossa, naturalmente senza verificare le sparate; costa troppa fatica.
Risultato: chi come Berlusconi è maestro di propaganda riesce a farsi eleggere per la terza volta a primo ministro della Repubblica.
E all'estero c'è stupore: non sanno se ridere o piangere. Infatti loro sono informati del pessimo risultato dei cinque anni del suo ultimo governo, e sono informati del risanamento economico che Prodi è riuscito in poco tempo a concretizzare.
Non per niente il presidente dell'Unione Europea, nella telefonata di rito per le congratulazioni, si è subito raccomandato che il nuovo governo prosegua la strada del risanamento iniziata da Prodi.

Qui sopra la copertina dell'edizione europea del settimanale The Economist (il più prestigioso dei settimanali economici mondiali) che certo non è mai stato tenero con Berlusconi (ma ci sarà anche un perché...). Nell'edizione americana il richiamo in copertina è "Dio aiuti l'Italia".
Giusto come esempio prendo i primi due commenti dei lettori:
I really cannot believe this jackass is back. I feel like the rest of the world felt when W was re-elected in 2004-as in I want to ask an actual Berlusconi voter what the hell they're thinking.
Ok, now that this clown is back in power, everyone should give him a chance to do something meaningful. The first thing would be to let Alitalia collapse and allowed another European carrier set up hubs at Milan-Malpensa or Rome-Fiumicino. Italy really needs a Margaret Thatcher (someone con le palle quadrate) to take on the vested interest and uproot all what ails Italy. Otherwise, it will all be a huge waste of time, money, and effort.

Facciamo quindi una panoramica dei maggiori quotidiani europei usciti nei due giorni seguenti la proclamazione del risultato delle urne.
Per questo approfitto della rubrica quotidiana di Radio Radicale La rassegna della stampa estera


Qualche citazione dai quotidiani del giorno 16 aprile.
Le Monde, Il ritorno del Cavaliere
Il potere di seduzione del vecchio miliardario continua a funzionare. [...] Il governo Prodi aveva iniziato coraggiosamente ad affrontare le riforme rese indispensabili dai cinque anni di gestione del governo di centro-destra. [...] La buona notizia è che due grandi forze sono apparse a destra e sinistra lasciando intravedere l'instaurazione di un bipartitismo, la cattiva notizia che Silvio Berlusconi dispone di una larga maggioranza che gli permetterà di governare per cinque anni e, a giudicare dalle sue performance passate, l'inquietudine è di rigore.
Financial Times, Vince Berlusconi
E' facile sentirsi pessimisti per le prospettive dell'Italia [...] ma almeno sul versante economico ci sono ragioni di ottimismo grazie ai progressi compiuti dal governo Prodi.
Financial Times ed. tedesca, Italia tragedia atto III
Gli unici che trarranno profitto dal ritorno di Berlusconi al potere saranno lo stesso Berlusconi e la sua cricca [...] Il Cavaliere non ha la volontà politica di modernizzare il paese.
The Guardian, Il ritorno di Berlusconi in carica ma non al potere
Gli elettori italiani hanno optato per un stallo.
Libération, Berlusconi atto III
L'insaziabile Berlusconi ha saputo approfittare [della crisi del sistema e delle insoddisfazioni degli italiani] per presentarsi per l'ennesima volta come il salvatore su cui l'Italia può contare, sicuro di se con una faccia di bronzo si è rifatto una verginità politica.
Le Figaro, Terzo tentativo per Berlusconi
Dopo due mandati molto deludenti ecco che il Cavaliere dovrà di nuovo tentare di far uscire il paese dalla crisi. [...] Il suo ritorno è in se un indice della paralisi che colpisce il sistema politico italiano [...] però l'ampiezza della sua vittoria è una buona notizia perché, contrariamente a Prodi, gli permetterà di governare andando oltre le sue promesse elettorali per affrontare finalmente le riforme necessarie all'Italia. [...] Gli anni sprecati nel suo precedente mandato sono un cattivo ricordo, occorre sperare che col terzo tentativo abbia successo.
Speriamo qualcosa sia cambiato in meglio rispetto a ciò che ricordiamo...

Ma non passano due giorni dalla proclamazione della vittoria e già cominciamo a farci riconoscere.
Per presentarsi sulla scena mondiale Berlusconi non trova di meglio da fare che invitare l'amico Putin per un soggiorno di un paio di giorni nella villa in Sardegna.
Come si fa a vantarsi di avere un tale amico?!

Putin è di fatto e tecnicamente un dittatore. Al potere da troppi anni grazie al pugno di ferro, a elezioni farsa, alla repressione sistematica degli oppositori politici e della libertà di stampa. Aggiungo con le mani sporche di sangue per le azioni militari in Cecenia. E a proposito di questo ho ancora stampato nella memoria l'immagine di qualche anno fa quando in una conferenza stampa insieme all'amico Putin Berlusconi definì una leggenda la repressione in Cecenia; al solito senza vergogna.

Ma lasciamo parlare i dati di importanti osservatori internazionali. Per esempio guardando il rapporto di Human Rights Watch. Oppure vediamo come introduce il suo rapporto annuale l'associazione Reporter Senza Frontiere.
2007: "parecchi giornalisti assassinati, la mancanza di volontà nel punire gli assassini, indipendenza dei media seriamente minacciata."
2008: "durante la campagna elettorale molte pressioni sui media indipendenti, arresti durante le dimostrazioni degli oppositori politici, giornali indipendenti chiusi, e giornalisti mandati forzatamente in ospedali psichiatrici."

L'amicizia di una nazione potente come la Russia farebbe comodo a tutti, ma gli altri capi di stato europei stanno attenti a mantenere le distanze e cercano di far pesare a Putin la sua gestione autoritaria del potere.

Il nostro Silvio invece no, ed ecco che dopo la trovata di invitare Putin, riesce anche a fare il clown, per non smentirsi di fronte al mondo.
Conferenza stampa congiunta Vladimir-Silvio. Una giornalista russa fa una domanda a Putin su questioni riguardanti la sua ipotetica separazione dalla moglie. Domanda che lui non gradisce e Berlusconi pensa bene di fare, simpaticamente, il gesto di mitragliata alla giornalista. Questo fregandosene altamente della tragica realtà che vivono i giornalisti russi.
In effetti per questi due signori la libertà di stampa dovrebbe essere libertà per loro di scegliere sia le domande che le risposte.
Non contento termina la conferenza stampa auspicando (naturalmente scherzosamente) uno scambio tra Russia e Italia: "se tu volessi proporre uno scambio tra la stampa russa e la stampa italiana, io ci sto."
Certo, in Russia possono sopravvivere solo i giornali che parlano bene del presidente...
Che vergogna.